Back to Top

ItinerDiary: il fascino lagunare di Valle Tirelli a Grado

All’ombra dell’Isola del Sole, esiste un paesaggio terraqueo sospeso, il quale rappresenta per i cultori la vera essenza di Grado. Sono numerose infatti le isole e gli isolotti rigogliosi di vegetazione, valli da pesca e canali, che insieme disegnano il paesaggio unico che circonda la cittadina. Proprio qui, lontano dalla movida, a regnare incontrastata è esclusivamente la natura. Ogni altra realtà, con le relative pretese, sembra aver abdicato, perché ogni valle segue delle leggi proprie.

La laguna è una meravigliosa cornice naturale in cui sorge Grado, che si estende da Fossalon di Grado fino all’isola di Anfora, all’altezza della foce dei fiumi Ausa e Corno. Considerata fin dall’Ottocento la più ambita spiaggia dell’impero Austro-Ungarico, l’antico borgo di pescatori compreso tra l’omonima laguna e il Mare Adriatico, vanta una storia che risale alla Gradus romana del II sec d.C.

Ancora oggi si conferma una famosa località turistica e termale, conosciuta anche come “la Prima Venezia”, a causa delle sue vicende storiche. Grado vanta infatti oltre 1600 anni di storia. Nata in epoca romana come scalo mercantile di Aquileia, deve il suo nome proprio ai tipici gradoni romani, i quali avevano il compito di agevolare lo sbarco di passeggeri e merci dalle navi. Ma la sua fortuna la deve alle sue spiagge, le quali tutto il giorno vengono baciate dal sole visto l’esposizione a sud. Negli anni si è confermata una meta ambita anche per i servizi balneari di grande qualità, e per le proprietà terapeutiche della sua sabbia e della sua aria: l’ideale per riprendere le forze e dedicarsi del tempo di qualità.

Con queste premesse, ho rivolto per così dire le spalle al centro storico, per dirigermi al porto, raggiungibile dalla terra ferma una volta attraversato il ponte girevole del Belvedere, una delle più importanti opere pubbliche degli Austriaci arrivati a Grado nel 1815. Costruito nel 1936 in una curiosa forma di Y rovesciata, ha costituito un pratico collegamento tra il passato e il presente di una comunità che ha sempre trovato nella pesca la sua principale fonte di sopravvivenza.

Ed è proprio per riportare alla luce questa tradizione che ho scelto come guida Enzo Tirelli, il quale si è offerto di guidarmi in una esperienza autentica: una gradevole giornata in mezzo alla laguna.Sono così salita nella sua barca, promossa a traghetto per tutte le anime che scelgono come me di raggiungere un paradiso incontaminato e di rimanerci a dormire. Costeggiando il luccicante specchio d’acqua della laguna, in compagnia della fauna locale che a tratti mi accompagnava come a darmi il suo benvenuto, sono giunta a Valle Tirelli. Questa, situata nel cuore della laguna, a venti minuti in barca dall’isola di Grado, accoglie fin da subito i visitatori in un’oasi naturalistica di 8 ettari.

Dormire in un casone dei pescatori a Grado

I pescatori lagunari vivevano un tempo proprio tra queste acque in casoni, le tradizionali abitazioni con il tetto fatto di canne, paglia e altri materiali che si potevano reperire direttamente sul posto. All’interno, una volta, c’era una sola grande stanza con il focolare, a cui si accedeva attraverso una porta, orientata verso Ovest per ripararla dai venti che soffiano da est.

I casoni esistono ancora oggi, alcuni abbandonati, altri recuperati e diventati col tempo strutture ricettive. Nonostante il passare del tempo, si confermano un simbolo della Laguna e una preziosa base d’appoggio per molti gradesi che vivono tuttora di pesca. Sono da sempre affascinanti, tant’è che lo stesso padre di Enzo, appassionato di caccia, decise nel 1972 di comprare una valle e costruirne uno. Suo figlio ora lo ha trasformato in un agriturismo, capace di ospitare curiosi e turisti, e lo gestisce con suo figlio Alessandro, che ha ereditato dal nonno la passione per la caccia.

Il lavoro per mantenere questo luogo speciale è costante: la natura è aggressiva e cerca costantemente di ristabilire il suo ordine. Ne sono un esempio le valli abbandonate, le quali sono state letteralmente inghiottite dalla vegetazione.

Valle Tirelli ad oggi offre come alloggi due casoni tipici, i quali possono ospitare fino a dieci persone in quattro camere, dove si trovano a disposizione tutti i comfort di un hotel. Le case sono dotate di TV, WiFi, bagno con doccia, aria condizionata per le giornate più afose e riscaldamento a pavimento. Quest’ultimo garantisce di tenere l’umido della laguna lontano, mantenendo all’interno della struttura un profumo dolce di casa. Ogni casone è dotato di cucina completa con frigorifero, ma se non si volesse rinunciare a stare nella natura anche durante i pasti, è presente un barbecue per grigliate all’aperto.

Valle Tirelli gode i benefici di essere isolata, ma anche quelli di essere inserita in un contesto privilegiato. Con un giro in barca di 10 minuti, gli ospiti possono raggiungere due isole con ristorante e la spiaggia del Banco d’Orio. Il servizio di noleggio barca e di autista, è disponibile nei mesi più caldi e consigliato per godersi la bellezza del vicinato, con escursioni intorno alla meravigliosa Laguna di Grado. La barca rimane il mezzo di trasporto essenziale per godersi la vacanza, in particolare se si soggiorna per un lungo periodo. Utile per raggiungere Grado, visitare le spiagge circostanti per eleggerne la migliore dove prendere sole indisturbati, ma anche per rifornire il frigo con la spesa o per uscire a pesca, nel caso si sia appassionati. Pensate che soddisfazione tornare in Valle Tirelli con il bottino e prepararlo grigliato, immersi in una riservata natura sotto lo sguardo solo di uccellini, cigni e altri volatili. Sempre che oltre agli amici o famigliari, non vogliano essere dei vostri anche i vostri fedeli compagni di vita: la valle si definisce pet friendly, non potrebbe esserlo altrimenti. Qui ci vive infatti anche un gattino e diversi galli e galline.

Ogni vacanza si contraddistingue anche per il piacere della buona tavola. A Grado si possono degustare tante specialità genuine, ma il protagonista tavola rimane indubbiamente il pesce pescato direttamente in laguna. Tra una chiacchera e l’altra, è venuta ora di pranzo, per cui Enzo ha scelto di farmi assaggiare il tipico “boreto a la graisana”: nella versione gradese, a questo brodo di pesce manca il pomodoro, e ciò fa supporre che questo piatto venisse preparato quindi già prima della scoperta dell’America. Per i pochi ingredienti che lo compongono, viene definito un piatto povero, ma sicuramente non di gusto!

A fine giornata, ho capito che per scoprire fino in fondo questa area del Friuli Venezia Giulia a me cara, bisogna andare alla ricerca di tutte le esperienze che la rendono unica. E Valle Tirelli è sicuramente una di queste.

Previous Next
Close
Test Caption
Test Description goes like this