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ItinerDiary: alla scoperta dell’Umbria come ospiti del casale Monticelli

Chiamata a costituire geograficamente il cuore dell’Italia, l’Umbria si è dimostrata orgogliosa di questo appellativo durante il mio primo viaggio alla sua scoperta. Questa Regione pulsa infatti di bellezza e di atmosfere senza tempo, facendole sopravvivere insieme alla cultura e tradizione dal sapore tutto italiano.

Sono partita con la mia amica e compagna di avventure Anna, alla scoperta di questa regione interamente attraversata dall’Appennino Umbro Marchigiano, l’unica nel suo genere a non essere bagnata dalle acque del mare.

Il benvenuto ci è stato dato per primo dalla pace che regna sulle verdi colline di cui la zona è caratterizzata, le quali ospitano insediamenti ricchi di storia. Attraversare l’Umbria è stato addentrarsi in una dimensione dove ogni aspetto della vita dell’uomo è connesso e intrecciato con la natura.

Bevenuti a Monticelli Umbria!

Tutte le sensazioni di equilibrio ed energia prodotte dal solo vedere tanto verde attorno a me si sono amplificate una volta arrivati a destinazione: proprio sopra una delle colline umbre che durante il viaggio ho amato cavalcare con lo sguardo, sorge infatti il bellissimo casale Monticelli.

In una posizione dominante, da cui ne deriva come per un castello una certa dose di protezione e riservatezza, questo casale non si impone in modo arrogante sul paesaggio: ne costituisce piuttosto una sentinella di un paesaggio fortunatamente ancora intatto.

Un paradiso nascosto, tutto da scoprire.

Prima ancora di raggiungere il casale Monticelli, ci ha subito accolti David, prezioso custode di questa oasi di pace facente parte della tenuta dell’Antognolla Golf. Siamo state scortate per la strada privata che porta alla tenuta, godendo della splendida vista del campo da golf e del castello medievale, che mi è sembrato assumere l’importante compito di stella polare della zona.

Una volta finalmente scese dalla macchina, ormai quasi quattro ore dopo la nostra partenza da Venezia, io e Anna siamo rimaste subito estasiate nel respirare aria purissima. Il vento fresco ci ha dato subito il benvenuto colmandoci i polmoni e accarezzandoci la pelle.

Stuzzicata la vista e il tatto, non poteva rimanere intatto anche l’olfatto: la proprietà è incorniciata da un colorato tappeto di fiori profumati che la valorizzano ulteriormente, insieme alla presenza degli ulivi secolari che guidano come dei bisnonni la nascita di nuovi boccioli.

A rompere il silenzio, che in maniera muta ci stava dando sollievo anche all’udito e ci stava quasi estraniando dalla realtà, è stato David. Nel cogliere la nostra espressione di estrema meraviglia, ci ha raccontato le origini di questo angolo di paradiso, soddisfando quella curiosità che stava già interrogando i dettagli della struttura. Casale Monticelli vuole essere un luogo curato nei minimi dettagli, spazi ampi in cui poter usufruire di tutti i comfort senza dover rinunciare al sapore della tradizione che lo abitano da sempre. Questo antico casale domina infatti da più di 4 secoli queste vallate ed è stato recentemente ristrutturato dall’architetto Giovanna Signorini

Un esempio della sua capacità e impegno nel coniugare nuovo e originario è la piscina a sfioro, la quale, anche con il suo tocco moderno, riesce a rendersi tutt’uno con il paesaggio naturale verde intenso.

Degustazione prodotti umbri di Vineria del Carmine

Ho voluto dedicare un paio di paragrafi al quinto senso: il gusto. E potrete capire questa mia scelta solo dopo aver assaggiato i prodotti locali, magari come abbiamo fatto io e Anna, partecipando ad una ricca degustazione da Vineria del Carmine. L’esperienza, durata circa un’ora, aveva il sapore di una tradizione lunga anni.

Per prima cosa è un dovere morale infatti parlare dei due protagonisti assoluti, il vino e l’olio. Entrambi hanno infatti un’origine antica che risale agli Umbri e agli Etruschi.

Una friulana e una veneta di certo non si imbarazzano davanti a bei bicchieri di vino: ecco quindi l’elenco delle sfumature che abbiamo assaggiato.

  • Trebbiano Spoletino 2019 Umbria Bianco IGT
  • Rosabella della Chiesa 2019 Umbria Rosato IGT
  • Rosa della Chiesa 2019 Umbria Rosato IGT
  • Bell’Angelo 2018 Umbria Rosso IGT
  • Rosso del Carmine 2017 Umbria Rosso IGT
  • Il Campanile 2017 Umbria Rosso IGT

Straordinario almeno quanto il vino, l’olio umbro vanta un’alta qualità che ha pochi pari in Italia: nel dettaglio, abbiamo assaggiato su dei crostini una colata di Olio Extravergine d’Oliva Bio Chiesa del Carmine.

Abbinati a queste prelibatezze, il percorso degustato prevedeva anche prodotti al tartufo con pane fresco di cui parlerò tra poco in un capitolo a parte, una selezione di formaggi umbri e gli immancabili salumi . Il re indiscusso della cucina tradizionale umbra, infatti, è il maiale: in una zona, Norcia e la Valnerina, la lavorazione del maiale è viene considerata come una vera e propria arte, tramandata da secoli, tanto che i salumieri sono chiamati, per antonomasia, “norcini”.

Caccia al tartufo…e colazione!

Il tocco di magia di questa terra è dato indubbiamente dal tartufo. La terra umbra fortunatamente ne abbonda e per l’economia regionale diventa una risorsa essenziale e privilegiata: una parte consistente della produzione nazionale si concentra infatti qui.

Per vivere l’esperienza della ricerca di uno dei prodotti più particolari, misteriosi e pregiati che la terra può offrire, ci siamo fatti accompagnare da Massimo e il suo Lagotto Romagnolo Yuma nella nostra prima caccia al tartufo nella valle della Chiesa del Carmine. Questa attività si svolge la mattina presto e nei mesi più caldi dell’anno, insieme ad uno degli amici più cari che si possano avere: il cane.

Massimo ci ha insegnato a farci guidare dal fiuto della dolcissima Yuma nella ricerca di un tubero molto difficile da trovare, in quanto dimora sotto terra. Una volta captato l’odore dal suo fido, il cavatore munito di vanghetto tira fuori il bottino senza rovinarlo: un vero gioco di squadra.

Il fascino vero della caccia al tartufo la può capire solo chi vive l’esperienza: io e Anna siamo rimaste incantate  dalla capacità nel trovare questo prodotto, ma ancor di più dal rapporto di amore e fiducia reciproca tra il tartufaio e il suo fido.

Abbiamo concluso l’esperienza portando  i tartufi trovati nella cucina di Vineria del Carmine, i quali sono serviti a preparare la colazione più buona che io abbia mai fatto: uova strapazzate con generata dose di profumate scaglie di tartufo.

Dove vedere gli alpaca in Italia

Una folta lana morbida e un simpatico sorriso: questi sono i segni distintivi degli Alpaca.

David ha esaudito un desiderio che io e Anna nutrivamo da tempo: vedere un paio di esemplari dal vivo. Ci ha così portato in un altro splendido casale qui in Umbria in cui vive per presentarci Fiorella e Tommaso.

Gli alpaca, oltre ad attrarre per il loro aspetto simpatico, sono curiosi e cercano spontaneamente il contatto con l’uomo. Per questo, non abbiamo avuto difficoltà ad avvicinarci e accarezzarli, offrendo in cambio della loro ospitalità un po’ di cibo.

Al di là del loro bell’aspetto affascinante e stravagante, queste creature offrono una delle migliori fibre naturali al mondo, tra le più setose e versatili, per le quali vengono tosate ogni anno. La pelliccia di alpaca è una fibra speciale che è stata descritta addirittura come più forte del mohair, più fine del cashmere, più liscia della seta, più morbida del cotone, più calda del piumino d’oca e più traspirante della maglia termica.

Ecco una pillola video riassuntiva di alcuni momenti ed emozioni che non possono essere raccontate a parole! Per una risata extra, guardate il video fino alla fine!

Arrivederci Monticelli Umbria!

Terminata l’esperienza e il soggiorno al casale Monticelli, non ci sentiamo pronte a lasciare questa pace. Porterò con me però, insieme a qualche prodotto umbro per la mia famiglia, la profonda sensazione di ricongiunzione con la natura, che mi ha ritemprato corpo e anima, risvegliando tutti e cinque i sensi.

Ne resta solo uno in ballo: il nostro sesto senso ci dice che torneremo presto a far visita a David…

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