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ItinerDiary: i Brent de l’Art e i Cadini del Brenton, in Veneto

Tra le tante proposte che il territorio italiano mette a disposizione per gli amanti delle escursioni, il Veneto ne propone diverse capaci di riservare tanto stupore con scenari che sembrano proiettati da continenti lontani.

Paesaggi incantevoli che lasciano senza parole: e questa volta non parlo delle montagne imponenti venete che sembrano toccare il cielo. Ai piedi delle Dolomiti, valli incantate custodiscono tesori da scoprire. Una natura a così perfetta dà la sensazione di essere parte di un dipinto.

Ho deciso di partire insieme ad alcuni compagni di viaggio alla scoperta dei Brent de l’Art, i caratteristici canyon scavati nella roccia dal torrente Ardo, nella Valbelluna e dei Cadini del Brenton, un vero monumento naturale che stupisce per la sua perfezione. Sono luoghi meravigliosi e ancora incontaminati, per lo più sconosciuti ai turisti, ma facili da raggiungere. Ideali per una passeggiata alternativa in un ambiente ricco di storia.

Brent de l’Art: il canyon del Veneto in Italia

Quando pensate ai Canyon vi viene in mente l’America, vero? Eppure non solo il Nuovo Continente cela queste particolari gole, risultato di fenomeni erosivi ad opera di fiumi e torrenti. Anche il Veneto infatti offre queste opere della natura, un particolare quanto curioso fenomeno che ha dato il nome ai Brent de l’Art. 

Il termine “Brent”, ovvero “Brenta”, deriva infatti dal dialetto della Valbelluna e indica un torrente che scorre in fondo ad una valle profonda e stretta. “Art”, invece, il termine dialettale di Ardo affluente del fiume Piave, deriva da “Artus” ovvero gola rocciosa. Ecco quindi spiegati i Brent de l’Art: una conformazione naturale, molto simile ad un canyon, dovuta a migliaia di anni di erosione da parte dall’acqua, che ha riportato alla luce strati di roccia formatisi milioni di anni fa.

Una volta arrivati ci ha subito colpito il tipico colore rosso dei Brent, dovuto alla presenza della “Scaglia Rossa” cretacea, una roccia formatasi 90-65 milioni di anni fa.  Un luogo che consente un eccezionale salto nel tempo, a milioni e milioni di anni fa.

Brent de l’Art: come arrivare

I Brent de l’Art si trovano in particolare nella frazione di Sant’Antonio di Tortal del comune di Borgo Valbelluna, in provincia di Belluno in Veneto.

Raggiungerli è semplice: io e la mia compagnia siamo arrivati in prossimità del cimitero di Trichiana dove abbiamo parcheggiato la macchina in un ampio parco predisposto, poco più avanti del centro e lontana dalle zone segnalate a traffico limitato. Abbiamo proseguito a piedi per la strada che porta dritta in mezzo al borgo di case e che in seguito, oltrepassata la collina, diventa sterrata. Lungo il percorso sono presenti dei cartelli che indicano la direzione da seguire.

Dopo una camminata su terreno piano di circa 10 minuti, si arriva davanti ad un bivio: si dovrà imboccare la strada a sinistra che diventerà presto un sentiero a gradoni abbastanza ripido. La discesa si affronta in circa 10 minuti, e una volta scesi ci si troverà al ponte Brent. Da qui sarà possibile ammirare il canyon: ci si troverà infatti esattamente di fronte all’imboccatura di Brent de l’Art.

In inverno, sul corso d’acqua si forma uno strato sufficientemente spesso di ghiaccio che permette d’addentrarsi fino nelle anse più lontane dal ponte, attività consentita esclusivamente con le guide alpine come in estate il canyoning. Una esperienza che vorrei fare assolutamente ora che ho ammirato questo posto dall’alto nella sua veste estiva.

Consiglio di visitare Brent de l’Art in tutte le stagioni: infatti se in inverno sono le grandi e bianche colate di ghiaccio le protagoniste, io ho potuto vivere una esplosione di colori estivi. L’acqua color smeraldo contrasta con le varie rocce multicolore, toni che mutano a seconda della esposizione luminosa. Un vero spettacolo per gli occhi.

La strada del ritorno è la stessa in risalita, oppure si può proseguire con l’escursione della zona con un giro ad anello di circa 4 km che riporta poi a Sant’Antonio. Per effettuare l’escursione nei sentieri tracciati è consigliato come sempre l’uso di scarponi da montagna o scarpe da trekking e un abbigliamento comodo. 

I Cadini del Brenton: un monumento veneto naturale

A mezz’ora di strada abbiamo trovato i Cadini del Brenton, variante bellunese di “catini”, ovvero marmitte di erosione idraulica. Una ulteriore creazione ad opera della natura, straordinaria quanto delicata: essi consistono in una serie di piscine naturali disposte a cascata, una dopo l’altra, in ripiani di roccia consequenziali scavati dal torrente Brenton. La combinazione naturale di una giusta pendenza degli strati unita ad una costante portata idrica ha dato vita ad un vero e proprio autentico monumento naturale, un capolavoro della natura.

Alla sua vista si rimane letteralmente inghiottiti dal suo incantesimo, affascinati dal pensiero che ci sono voluti centinaia di migliaia di anni di incessante lavoro per scavare queste enormi marmitte. Lo sguardo si perde seguendo il corso dell’acqua che si spezza in cascatelle, unendo i vari livelli di questo capolavoro della natura, rendendolo letteralmente unico, un tutt’uno.

I Cadini del Brenton: come arrivare

I Cadini del Brenton sono collocati all’interno del territorio del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, in Veneto. Per accedervi siamo arrivati in macchina fino alla Valle del Mis, e abbiamo trovato subito parcheggio davanti all’ingresso. L’accesso è consentito previo biglietto, acquistabile all’ingresso presso la biglietteria. Il costo è di 2 euro, mentre è gratuito per i bambini e ragazzi fino ai 14 anni di età e per tutti i residenti nei 15 Comuni del Parco.

I Cadini del Brenton non sono l’unico esempio erosivo simile in zona, ma data la comodità e facilità di accesso aperto a tutti, sono diventati in poco tempo i più popolari e celebri delle Dolomiti UNESCO. Un facile sentiero conduce infatti ad una sequenza di 15 profonde cavità scavate dalle acque del torrente Brentòn, che si getta da limpide cascatelle, in totale 1 km di camminata. Per raggiungerli abbiamo impiegato 5 minuti scarsi, il percorso inserito nella vegetazione è delimitato e semplice da seguire, dopodiché abbiamo deciso di proseguire la camminata che porta alla visita di tutto il suo perimetro.

Per salvaguardare l’elevato valore naturalistico di queste perfette e spettacolari marmitte, è stato imposto il divieto di fare il bagno nei Cadini o di stendersi a prendere il sole lungo i loro bordi, ma vale la pena anche solo ammirarli dal percorso.

Due tappe incredibili, super consigliate e come avrete letto da non perdere in Veneto: Brent de l’Art e i Cadini del Brenton.

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